giovedì 16 gennaio 2014

I primi stranieri dell'hockey Valdagno

Squadra di Hockey Valdagno

Chi si ricorda gli spagnoli Josè Cuesta e Pedro Ventura, e l'americano Jimmy Trussell?
Negli anni '80 a Valdagno l'hockey si giocava nella vecchia pista Lido (a fianco della Piscina scoperta), entrambe di proprietà dei Marzotto: un piccolo catino dove nei sabati sera si assiepavano anche più di 1.000 persone per seguire i propri beniamini, che generalmente erano persone del posto cresciute con questa passione e che potevano sfidare le squadre più forti davanti ad un calorosissimo pubblico che iniziava ad assiepare le gradinate anche un'ora prima dall'inizio della gara.

Erano gli anni dei valdagnesi Grigolato e dei fratelli Marco e Mirko De Gerone (“figli d'arte” di Luigi), del cavallo pazzo Pretto, di Cocco, Tony Faccin e tanti altri, tutti nati e cresciuti a Valdagno. A separare la pista di gioco dal pubblico c'era solo una normalissima rete di recinzione, cosicchè i giocatori e soprattutto i direttori di gara avevano il fiato direttamente sul collo e non potevano certo permettersi grandi errori; le panchine erano appena fuori dagli spogliatoi (e non sotto quella che più tardi diventerà una specie di tribunetta stampa, dove saranno spostate qualche anno dopo) e le porte dei campi avevano i pali a forma rettangolare e non rotondi, secondo quelle disposizioni che verranno introdotte in seguito dalla Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio.

Era decisamente un altro tipo di hockey, certamente più battagliero e più campanilistico rispetto a quello odierno: furono gli anni del vero e proprio boom di questo sport, che è sempre stato di seconda fascia ma che arrivò ad essere introdotto di lì a poco persino come sport dimostrativo alle Olimpiadi di Barcellona, un'esperienza che purtroppo non venne più ripetuta.

E fu proprio in quegli anni anche a Valdagno iniziarono ad arrivare i primi giocatori dall'estero: in primis gli spagnoli Jose Cuesta e Pedro Ventura, che tranne per quella parentesi vicentina credo abbiano fatto immediato ritorno in patria. Chi invece sostò un po' di più in Italia fu l'americano Jimmy Trussell che, arrivato da Valdagno via Vercelli, disputò un paio di stagioni di buon livello prima di passare al Thiene (altra formazione che in quegli anni era tra le più forti a livello nazionale). Non furono molti i campioni di questo sport negli states, lui sicuramente lasciò segno del suo passaggio nella città laniera tanto che di lì a poco la formazione biancoceleste arrivò in semifinale nella prima esperienza assoluta europea di Coppa Cers (l'allora equivalente della Coppa Uefa del Calcio), dove venne eliminata più che onorevolmente dai portoghesi del Benfica (valdagnesi sconfitti per 5 a 3 in casa e pareggio per 5 a 5 in trasferta).

E dopo di loro a Valdagno arrivarono lo spagnolo Valverde e il portoghese Trindade, e via via gli altri che hanno contribuito a far vivere dei sabati sera emozionanti agli abitanti valdagnesi particolarmente appassionati di questo sport in quegli anni (ma lo sono anche oggi), e che potete leggere nell'ebook che ho scritto e di recente pubblicato intitolato “Dalle stelle alle stalle alle stelle”, in vendita qui.

@massimin74

Dettagli della foto
Ecco la squadra dell'hockey Marzotto Valdagno che ha disputato il campionato di serie A nel 1989/1990 (dal sito Internet http://valdagnocampione.jimdo.com/).

In piedi da sinistra Cocco, Pretto, Valverde, Trindade e Zanfi. Sotto da sinistra Peghin, Franceschi, Mirko De Gerone, Cunegatti e Randon.
A parte Zanfi,Trindade e Valverde, gli altri erano tutti valdagnesi. Valverde si stabilirà poi a Valdagno e sarà l'allenatore che porterà alla conquista del primo storico scudetto di hockey su pista per la città cosiddetta laniera.

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