Un'immagine di Cristina Castagna durante l'ascesa al Makalu
(foto dal sito http://www.planetmountain.com)
E, sia per le difficoltà che ci sarebbero state per andare a recuperarla ma anche perchè da lei espressamente
richiesto, riposa ora lassù.
Infermiera di professione, è stata sia la più giovane
donna italiana ad aver scalato un 8.000 che l'unica ad aver scalato il Makalu (la quinta montagna più alta al mondo), un anno prima dello sfortunato incidente
che gli costò la vita.
Innumerevoli sono i
ricordi e le sue testimonianze lasciate sulle Piccole Dolomiti da
amici, parenti e simpatizzanti, luoghi che frequentava spesso per allenarsi prima di partire per le sue importanti e periodiche
spedizioni nel Nepal.
Un mese dopo la sua scomparsa l'alpinista vicentino Tarcisio Bellò gli ha dedicato una vetta dell'Hindu-Kush che fino ad allora era rimasta inviolata, ribattezzandola appunto cima Cristina Castagna.
In tutti i rifugi delle Piccole Dolomiti è conservato il libro intitolato "L'acchiappasogni", che racconta della sua biografia: il ricavato delle vendite viene devoluto in beneficenza per sostenere un Ospedale della Costa d'Avorio, che Cristina aveva visitato durante una delle sue esperienze in giro per il Mondo.
Personalmente non la conoscevo, senza dubbio mi è rimasto impresso il Funerale, penso sia stata un'emozione non da poco considerato che durante quella toccante celebrazione la sua salma giaceva nei lontani ghiacciai del Karakorum.
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