sabato 28 febbraio 2015

Cimbri e Fora Febraro: un sabato valdagnese

Valdagno Cimbernauti

A volte ritornarno, è proprio il caso di dirlo.
Ho trascurato molto questo blog e non ne sono felice perché è un po' un piccolo diario dove racconto tutto ciò che passa per la mia testa, sotto l'etichetta "Valdagno".
Così come ho aggiornato poco il blog, altrettanto sono ritornata poco ma spero che con la bella stagione le cose cambino.
Oggi, 28 Febbraio sarò proprio a Valdagno city, per due motivi essenziali: Fora Febraro e Cimbernauti.

giovedì 30 ottobre 2014

Roberto Anzolin: un valdagnese in nazionale

Tra i calciatori nati e cresciuti a Valdagno che hanno "sfondato" nel mondo del pallone, entrando nel professionismo, spicca senza ombra di dubbio Roberto Anzolin, oltre ai più recenti Roberto Soldà e Paolo Zanetti.
(Foto con autografo di Roberto Anzolin dal sito http://www.delcampe.net)

Cresciuto nella Virtus, squadra dei giovani dell'Oratorio parrocchiale che poi "confluirà" nell'A.C.Agno (oggi Azzurra Agno, dalla fusione con l'Azzurra Maglio), Anzolin passò ben presto al Marzotto - prima squadra della città laniera - non ancora ventenne ai tempi della serie B per poi trasferirsi a Palermo e in seguito in Piemonte, dove militò per un decennio nella Juventus e precisamente dal 1961 al 1970 (notizie tratte da Wikipedia, l'Enciclopedia libera).

 (Un intervento ai tempi in cui Anzolin difendeva la porta della Juventus 
foto dal gruppo Facebook Il portiere ROBERTO ANZOLIN da Valdagno)

Proprio in quegli anni (e più precisamente nel 1966) giocò un tempo dell'incontro amichevole Italia-Messico finito 5 a 0 per gli azzurri, subentrando al portiere titolare Enrico Albertosi.
Un bel racconto/intervista della sua gloriosa carriera si trova a questo link.
Ha militato anche in altre realtà minori come Monza, Riccione, L.R. Vicenza e Casale, prima di appendere le scarpe al chiodo; venne tuttavia richiamato all'età di 46 anni a difendere nuovamente la porta dell'allora Valdagno in categoria Promozione, subendo appena 4 reti nonostante l'età non più così verde.....
Con meno fortuna intraprese per qualche anno anche la carriera di allenatore, che concluse dopo alcune brevi esperienze in serie minori cercando anche - invano - di salvare la squadra della sua città dalla retrocessione dalla serie C2 alla serie D, nel lontano 1997.
A Valdagno ha aperto nei primi anni 2000 una Scuola Calcio.

 (Anzolin con alcuni baby della Nuova Valdagno - foto dal Giornale di Vicenza)

venerdì 18 luglio 2014

Tributo a Carlos Nicolia

Il fenomeno: ce l'abbiamo noi!

E ancora: Carlos, facci un gol sotto la curva!

Canzoni che per quasi un decennio sono riecheggiate prima nella vecchia Pista Lido e poi all'interno del nuovo Palasport di Valdagno, luoghi di aggregazione in occasione degli incontri di hockey su pista, cantate nei palpitanti sabati sera dalla tifoseria locale che per 8 anni ha apprezzato le gesta del beniamino di nazionalità argentina Carlos Nicolia, in un connubio vincente che sembrava quasi indissolubile con la Città laniera.
 Immagini di Carlos Nicolia tratte dal sito Internet http://valdagno.altervista.org 

Nato a San Juan, città argentina da dove sono partiti anche altri campioni di questo sport minore, classe 1986, arrivò a Valdagno all'età di 20 anni dopo un'esperienza poco felice nella vicina Bassano del Grappa (altra Città veneta dove i pattini sono tradizione): con le sue magìe ha contribuito innegabilmente alla conquista di tutti e tre gli scudetti biancocelesti, l'ultimo dei quali ottenuto nel recente 2013.

Lascia ricordi indelebili in pista ma anche fuori: tra gli altri una piccola sommossa popolare in occasione di un possibile trasferimento vociferato qualche anno fa, con tanto di coinvolgimento dell'Amministrazione Comunale e dell'allora Sindaco Alberto Neri che alla fine riuscirono a trattenerlo.
 Carlos Nicolia ai tempi del primo Scudetto 
(immagine dal sito Internet http://valdagnocampione.jimdo.com)

Valdagno gli è stata vicina in un momento di difficoltà familiare, ora giustamente se ne va verso il Portogallo destinazione Porto, laddove l'hockey su pista è da sempre sport con maggior tradizione popolare e dove può tentare quel salto di qualità che giustamente si merita.

Grazie di tutto, cabezòn!

@massimin74

lunedì 26 maggio 2014

Supporta Radio EUreka!

Sostenere Radio Eureka

Un piccolo post per una grande cosa: il sostegno.
Quando impari a giocare a rugby (ma anche in tanti altri sport) impari il vero valore del sostegno.
Sai che potrai fare 2 metri oppure tutta la lunghezza del campo ma ci sarà sempre qualcuno dietro di te a cui passare la palla o che potrà fare qualcosa per la tua azione, per l'azione della squadra.

Stamattina io ho "giocato a rugby" con Radio EUreka!
Il progetto della radio mi piace un sacco e lo ritengo davvero importante, soprattutto importante per Valdagno e per tutto ciò che può comunicare.
Oggi ho giocato a rugby con Radio EUreka e mi sono collegata alla pagina che la radio ha creato su Music Raiser. Cosa ho fatto? Ho fatto una piccola donazione.

Una goccia qui, una goccia lì... così si è formato l'oceano.
Amo il crowndfounding perché è un'azione che alimenta i sogni dal basso.
Li alimenta e li sfama grazie a persone che hanno altrettanti sogni, altrettante aspettativa e altrettanta voglia di fare qualcosa di bello, di crescere e di vivere.

Un claim messo al mondo da Giobbe Covatta diceva "Basta poco, che ce vo'!!!"

Esplorate il mondo di Radio EUreka e sostenete questo progetto davvero importante!

giovedì 8 maggio 2014

Un piccolo ricordo di Cristina Castagna "El grijo"

Valdagno Cristina Castagna
 Un'immagine di Cristina Castagna tratta dal sito http://www.montagna.tv

Oltre a Gino Soldà, altra celebre alpinista valdagnese è stata senza dubbio Cristina Castagna - che in dialetto veneto era soprannominata el grijo (che significa il grillo) -, tristemente scomparsa nel 2009 alla giovane età di 31 anni: cadde in un crepaccio di ritorno da un'importante spedizione sul Broad Peak, la dodicesima montagna più alta al mondo (nota anche come K3) situata al confine tra Cina e Pakistan.

Un'immagine di Cristina Castagna durante l'ascesa al Makalu 

E, sia per le difficoltà che ci sarebbero state per andare a recuperarla ma anche perchè da lei espressamente richiesto, riposa ora lassù.
Infermiera di professione, è stata sia la più giovane donna italiana ad aver scalato un 8.000 che l'unica ad aver scalato il Makalu (la quinta montagna più alta al mondo), un anno prima dello sfortunato incidente che gli costò la vita.

Innumerevoli sono i ricordi e le sue testimonianze lasciate sulle Piccole Dolomiti da amici, parenti e simpatizzanti, luoghi che frequentava spesso per allenarsi prima di partire per le sue importanti e periodiche spedizioni nel Nepal.
Un mese dopo la sua scomparsa l'alpinista vicentino Tarcisio Bellò gli ha dedicato una vetta dell'Hindu-Kush che fino ad allora era rimasta inviolata, ribattezzandola appunto cima Cristina Castagna.
In tutti i rifugi delle Piccole Dolomiti è conservato il libro intitolato "L'acchiappasogni", che racconta della sua biografia: il ricavato delle vendite viene devoluto in beneficenza per sostenere un Ospedale della Costa d'Avorio, che Cristina aveva visitato durante una delle sue esperienze in giro per il Mondo.
Personalmente non la conoscevo, senza dubbio mi è rimasto impresso il Funerale, penso sia stata un'emozione non da poco considerato che durante quella toccante celebrazione la sua salma giaceva nei lontani ghiacciai del Karakorum.



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...