Durante l'ultima settimana, gli amici di I Love Valdagno hanno postato alcune cartoline d'epoca legate all'attività termale Recoarese. Queste cartoline divertenti sottolineavano la potenza e il potere delle acque che sgorgano dalle nostre montagne.
Come sono nate le famose Fonti? Quando sì è cominciato a bere con coscienza curativa quell'acqua così particolare?
Dobbiamo fare un grosso salto nel passato e arrivare fino al 1689 quando il Conte Lelio Piovene comprovò il potere curativo dell'acqua di Recoaro.
La fonte da cui sgorgava l'acqua venne nominata "Lelia" proprio in onore del Conte.
Da quel momento, Recoaro cominciò ad essere sulla bocca di tutti i nobili dell'Europa che contava.
Lo racconta anche il nostro Bernardo Bocchese nelle sue Cronache.
Siamo nell'anno 1779, dieci anni prima che scoppiasse la Rivoluzione Francese.
I nostri territori erano governati, allora, dalla Serenissima.
Mancavano però pochissimi anni alla Caduta della Repubblica di Venezia.
Tornando alla storia, il 19 Aprile del 1779 i Veneziani ordinarono di fare un "Casamento per le Acque di Recoaro" che sarebbe stato pagato dalla Repubblica di Venezia.
Bocchese racconta anche che prima che fosse costruito questo stabilimento "[...] le acque viniva fuora da una gorna di scorza di castegnara e scorza di albero, alle temperie dell'aria e pioggia e non si pagava niente [...] ".
Di strada le fonti ne hanno fatta tanta.
Quando ero piccola (parlo degli anni '80) i miei genitori mi portavano a Recoaro nelle sere d'estate perché là c'era tanta vita, era tutto aperto e potevo andare a vedere i negozi di giocattoli anche alle 10 di sera.
Mi sembrava che quel luogo fosse un altro mondo rispetto alla mia Valdagno.
Ora tutto è silente e quando guardo l'edificio Art Déco delle Fonti provo un po' di nostalgia malinconica e mi chiedo sempre se non si possa fare nulla per un luogo che ha così tanto da dare.
Il turismo termale è, attualmente, il settore con il passo più forte e deciso nel nostro paese.
Nascono SPA e centri termali in ogni dove.
Io dico che Recoaro sarebbe il luogo giusto per costruire qualcosa di importante, nuovo, sicuro che sappia traghettare il potere delle acque nel futuro invece di farlo stagnare nella pozzanghera di un presente fin troppo fermo e incerto.
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