mercoledì 30 ottobre 2013

Eureka! Anzi, Radio EUreka!

Valdagno Radio EUreka

C'è una sola parola di greco che comunemente la gente sa, dopo kalispera e kalimera: questa parola è Eureka e dobbiamo tutto al filosofo Archimede e alla sua voglia di farsi dei gran lunghi bagni.
Si vede che era felice di essere pulito!
Storia, Matematica e Filosofia a parte, Eureka è una parola che attualmente richiama alla mente anche altro: la forza e la grandiosità di chi crede in progetti nuovi, portati avanti nel proprio territorio per quel territorio che viene raccontato.
E' così che nasce l'idea di Radio EUreka, dove la EU sono maiuscole perché la radio nasce anche grazie ad un finanziamento dell'Unione Europea.
Si tratta di una web radio che, come indicato sul loro sito, da idea è passata ad essere un contenitore di idee e trovo che questo sia una cosa grandiosa.
In un periodo in cui leggiamo tutti i giorni di imprese che chiudono e di idee che soccombono, sapere che c'è qualcuno che si sforza di continuare a credere nei suoi immensi sogni è proprio energia pura per me. Mi piace sempre dare del grosso merito a chi ci mette cuore, testa, ingegno e tanta speranza e i ragazzi di Radio EUreka stanno proprio facendo questo.
Stanno dimostrando che rimboccandosi le maniche e tenendo ben oliati gli ingranaggi del nostro cervello le cose accadono... o possiamo farle accadere noi.

Proprio in occasione della Festa d'Autunno, i ragazzi di Radio EUreka saranno in giro per la Piazza per raccogliere lo spirito di questa festa e le voci di tutti coloro vorranno dire qualcosa.
Io non vedo l'ora di incontrarli dal vivo per dire loro che sono bravi e che hanno tutta la mia stima.

Una sola domanda a Giulio Centomo, co-fondadore di questo progetto assieme a Marco Massignani.

Perché è nata Radio EUreka?

"Mi verrebbe da risponderti "Perchè ValdagnoSiamoNoi".
Per essere più precisi è stata un'idea comune che dallo scontro di due teste è divenuta realtà (e le teste sono divenute ben di più in seguito per fortuna, grazie a Ilaria, Benedetta, Fabio, Laura, Elisa, Andrea e Francesco), ma alla base vi è stato un ragionamento molto semplice. Se anche noi ci arrendiamo al disfattismo della crisi siamo finiti, non ci resta che farci su le maniche e magari dimostrare a tutti che con un po' di duro lavoro, pazienza e tanta fede siamo in grado di mettere in crisi il concetto di crisi.

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