lunedì 23 dicembre 2013

Valdagno fa rima con Marana

Monte Marana di Valdagno

E' quasi Natale e sono in vena di pensieri e ricordi.
Quella che vedete qui sopra era la vista dalla mia camera, quando abitavo a Valdagno.
Guardavo fuori dalla finestra e c'era Marana.
Se spostavo piano piano lo sguardo verso destra arrivavo ad appoggiare gli occhi sul Castello e poi piano piano facevo tutto il giro delle colline fino ai Massignani.
Quando sono andata via da Valdagno per andare a vivere in Svizzera, passavo un tot di tempo a pensare a quelle montagne delle quali conoscevo ogni centimetro.
Ogni volta che tornavo a casa, mi mettevo alla finestra e stavo lì a "colmarmi" di Marana e dei suoi monti vicini.
Può sembrare stupido ma, ovunque abbia viaggiato nel mondo, non c'è mai stato nessun paesaggio che mi abbia fatto dire "Toh, è come Marana".
Quel monte è diventato mio amico alle elementari quando, durante una lezione con le mie maestre, ci vennero insegnati i proverbi tipici della nostra valle.
"Marana col collare, la gita si può fare" oppure "Marana incapelà, bruto tempo asicurà".
Io ho sempre fatto un grande affidamento sulla saggezza popolare e, quando diventai un po' più grande,  ogni giorno facevo le mie personali previsioni del tempo semplicemente guardando Marana.
Arrivarono poi i giorni in cui ci si organizzava per andare a Marana a camminare, magari di notte, per godersi l'alba da quella cima che per molti è un pezzo di storia personale.
Marana è un po' patrimonio per Valdagno.
Ogni volta che portavo da quelle parti qualcuno che non conosceva la valle, facevo notare di come Marana e Monte Falcone formino un bellissimo vulcano.
Alle elementari un giorno chiesi alla mia maestra di italiano se poteva essere possibile che Marana di risvegliasse.
Mi immaginavo Valdagno come una moderna Pompei, sommersa da chissà quanto materiale uscito dalla Montagna.
Non se lo ricordate, ma una notte dell'Epifania ci fu un incendio a Marana ed io lo osservai da casa, in tutta la sua tremenda brillantezza.
Quella montagna mi manca come mi manca, sotto Natale, un po' la mia casa.
Quel posto dal quale scrutavo il cielo tutte le mattine e tutte le sere.
Quel luogo dal quale sono riuscita a guardare la cometa Hale-Bopp per molte sere in tutta la sua bellezza.
Quella stanza in cui sono cresciuta e sono diventata quella che sono.
I tempi passano, le case vanno e la gente cambia luogo.
Le montagne no ... le montagne restano e vigilano come amici sinceri e saldi.
Ecco perché io amo tanto guardare Marana... perché lei sarà sempre là, come un guardiano fedele sulla nostra valle.

PS: la foto è della mia amica e vicina di casa Marta. Come mi mancano le nostre chiacchierate in poggiolo!

2 commenti:

Ciao, ti ringrazio per il commento che mi lascerai.
Ogni contributo è sempre molto importante.

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