giovedì 26 settembre 2013

I riferimenti della Banda dei Carmini

Foto da Panoramio
Dopo qualche peregrinazione in terra inglese, eccomi qui!
Il post di oggi è scritto da Massimo Ceron, aka Massimin74.


Due erano i principali punti di riferimento della banda dei Carmini per i ritrovi: la fontana e il bosco.
La grande fontana si trovava in prossimità dell’inizio di Via Miravalle e davanti alla “botegheta”, un negozio prima di alimentari e poi piccola industria tessile a conduzione familiare.

Qui si passavano intere giornate a giocare a pallone in strada, con campo di gioco costituito da due piccole porticine, una vicino alla “botegheta” e una sul lato opposto, dove c’è una mura che separa la strada dalla famosa Villa di Marzotto, ora residenza per anziani: nella foto si scorgono proprio i due paletti bassi della porta vicino alla saracinesca della “botegheta”.

Uno dei problemi principali era quando il pallone veniva calciato involontariamente all’interno delle mura della Villa alte circa 5 m, perché per andare a prenderlo serviva scavalcarla ed essere più veloci dell’arrivo di un cane lupo, che tempestivamente bucava il pallone.

E un altro problema era costituito da qualche secchio d’acqua di una signora che, spazientita, ogni tanto
lanciava dal poggiolo della propria abitazione, sita sopra la “botegheta”: qualche gavettone non poteva
proprio essere evitato!

Il bosco che dai Carmini si estende verso il Poggio Miravalle (sulla sinistra della foto) era invece era luogo strategico per la costruzione della base e per i piani d’azione nel caso arrivassero nemici dalla Piazza di Valdagno, ma anche posto per la grande raccolta delle castagne durante il periodo autunnale.

Salendo poi verso il Poggio Miravalle c’erano le due curve, punto di riferimento ben noto a chi è cresciuto in zona, e più in sù il punto di confine era rappresentato dal ripetitore, situato alla sommità del monte e che per questo consente la visione dei canali televisivi in vallata (utilizzato oggi anche per i telefonini): oltre non si andava, più in là c’èra il territorio della frazione di Castello, quello lì era un po’ il punto più lontano che la Banda dei Carmini poteva tenere sotto controllo.

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