martedì 19 novembre 2013

A Contrà Lago


Oggi vi voglio parlare di un libro che, come nella migliore tradizione dei libri più belli, mi è stato prestato. Si chiama "A Contrà Lago" ed è stato scritto da un signore vicentino che si chiama Franco Tosin.
Racconta le vicende del Signor Tosin e della sua famiglia che, sfollata da Vicenza a causa dei bombardamenti, dal 1943 al 1945 si rifugerà a Contrà Lago a Castelvecchio.
Contrà Lago per me è sempre stato un posto molto bello.
Non appena arrivavo alla strettoia (rappresentata anche sulla copertina del libro) che preannunci l'arrivo a Castelvecchio tiravo sempre un sospiro di sollievo. Non so perché.
In ogni caso, per il Signor Tosin dovette tirare ben più di un sospiro quando arrivò lì, ancora bimbo, per trovare un po' di pace.
La contrada, in quegli anni, era davvero un piccolo microcosmo e questo traspare benissimo dalle parole di Franco Tosin.
Parole come accoglienza, familiarità, sicurezza, tranquillità sono quelle che riecheggiano maggiormente e mi hanno fatto molto pensare.
Castelvecchio per me è sempre stato un luogo da raggiungere per stare bene.
Lì andavo a studiare, rilassarmi, leggere, pensare, recuperare le forze.
I giorni che ho passato lì per la Festa d'Autunno sono stati un toccasana.
Ieri sera, mentre finivo questo piccolo libretto, pensavo a quanto può cambiare la percezione di un territorio a seconda del periodo in cui lo si vive.
Leggendo, cercavo di immaginarmi le SS arrivare a Montalbieri o i partigiani scendere da Marana.
Le parole del Signor Tosin mi hanno fatto proprio bene perché hanno ben saputo raccontare un'epoca che poco ancora raccontano con gli occhi di quando erano bimbi.
In questo libricino si trova tutta l'essenza di quello che ancora oggi andrebbe valorizzato e sfruttato (in senso positivo) nel nostro territorio: la storia, la gente, l'atmosfera, l'accoglienza.
E' bello leggere di qualcuno che è stato davvero bene a casa nostra.
Farebbe piacere che la cosa si perpetuasse ancora oggi.

Leggetelo!
Franco Tosin
A Contrà Lago
Storie vissute negli anni 1943-45

2 commenti:

  1. Non ho letto il libro ma so che quando ne ho avuto la possibilità sono andato a vivere li, perciò quando parli della tranquillità e del fatto che li ti ricarichi sfondi una porta aperta. Ti ho già detto in altra occasione che la mia casa è appena sopra all'albergo Alpestre, con cui confino. Purtroppo la vita mi ha poi portato a vivere lontano da quel posto, ma non appena posso ci torno. Castelvecchio ha conquistato anche mia moglie, perché ha ritrovato un pezzo della sua patria, la Finlandia, dove le betulle regnano sovrane come fanno a Castelvecchio. Ha ritrovato le fragole di bosco, le more e i sinivuoco (ciclamini) come a casa sua. Perciò sento la mancanza, anche se purtroppo ho deciso di vendere la casa perché non vivendoci ho difficoltà per mantenerla, se non vivi li la manutenzione è difficile.

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    Risposte
    1. Sai che mi piacerebbe un sacco intervistare tua moglie!? :)
      Grazie mille per il tuo commento Maurizio :)

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Ciao, ti ringrazio per il commento che mi lascerai.
Ogni contributo è sempre molto importante.

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